IL FASCINO DELLA SEMPLICITÀ
Forme minimali, materiali autentici e tecnologie avanzate guidano la progettazione di edifici votati a una nuova idea di rigore: raffinata e creativa. Un’estetica che nasce dalla precisione del dettaglio e da un rapporto rinnovato tra forma e funzione.
“Meno è meglio”. Secondo le tendenze contemporanee dell’architettura questo concetto non potrebbe essere più vero, sia che ci si trovi a progettare gli interni di un edificio – residenziale o collettivo – oppure la sua facciata.
Proporzioni pulite, volumi netti e materiali intramontabili determinano lo stile di ambienti che rinunciano al superfluo per concentrarsi su ciò che conta davvero: performance, comfort, coerenza e – non meno importante – stile.
Un ritorno all’essenziale che si configura non tanto come un gesto nostalgico, quanto più come il risultato di materiali più performanti e di una nuova sensibilità verso la qualità dell’ambiente.
E naturalmente, in questa evoluzione, ogni elemento è chiamato a fare la propria parte in favore di un’armonia complessiva. Così anche le chiusure sezionali – un tempo considerate secondarie – diventano parte integrante del disegno della facciata, determinando estetica e prestazioni.
L’essenziale, in un’infinità di dettagli
Si è spesso portati a pensare che la semplicità sia un mero esercizio di sottrazione. Nel design, invece, è il risultato di un ordine preciso, costruito tramite dettagli curati e un controllo attento della composizione. Una questione di equilibri, dunque: evitare gli eccessi, trovare il giusto ritmo tra pieni e vuoti e costruire un’estetica armoniosa, sempre attuale.
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Con le loro iconiche realizzazioni, architetti come Manuel Aires Mateus e Tadao Ando hanno dimostrato quanto l’apparente semplicità richieda invece una notevole precisione. Un dialogo tra forma e misura, in cui rientra necessariamente anche il portone da garage, che non può più limitarsi a “chiudere” ma deve contribuire alla continuità della facciata.
Come? Progettando con attenzione proporzioni, colori e matericità, in modo da rafforzare l’identità dell’edificio piuttosto che frammentarla. Ed è proprio qui che nasce la piacevolezza di un design “semplice”: quando ogni elemento, anche tecnico, partecipa alla stessa visione d’insieme.
🔗 PERSUS, BELLEZZA ESSENZIALEPerfettamente liscio, incredibilmente elegante, assolutamente solido. È Persus, il portone sezionale tra i più amati della gamma Breda che dona eleganza e originalità a qualsiasi contesto architettonico. Caratterizzato da una struttura in acciaio zincato e un design simmetrico e lineare, Persus si distingue per i suoi pannelli coibentati, disponibili nella versione liscia, con o senza doghe orizzontali.
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Texture pure, per una matericità controllata
Quando si lavora su una facciata, sono i materiali a dettare la qualità del progetto. Cemento, metallo e legno definiscono l’aspetto dell’edificio, ma ancor più incidono sulla percezione del volume, sulla resa della luce e sulla sensazione di solidità. Una superficie liscia riflette infatti la luce in modo uniforme, mentre una texture marcata crea interessanti chiaroscuri che donano dinamismo alla facciata, anche senza dover ricorrere a elementi decorativi.
Per questo la scelta della finitura rappresenta un passaggio cruciale. E vale per ogni componente dell’involucro: anche porte, finestre e portoni diventano punti di raccordo per una lettura complessiva dello spazio. Se materiali e texture dialogano tra loro, la facciata risulta immediatamente più ordinata e leggibile, anche quando il disegno è ridotto all’essenziale.
🔗 EFFETTO LEGNO “A LUNGA TENUTA”, CON CUPIS ULTRA TOUCHÈ dall’incontro tra due mondi che nasce Cupis, il sezionale Breda che unisce la solidità dell’acciaio e la matericità del legno. A renderlo possibile è l’innovazione “Ultra Touch”: una vernice applicata a caldo che ricrea l’effetto del legno, restituendo venature, profondità e una sensazione al tatto sorprendentemente autentico.
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L’essenzialità è una scelta tecnica
Fattore estetico, sì, ma non solo. La semplicità riguarda anche il modo in cui si vive lo spazio ogni giorno. Quando la tecnologia è ben progettata, rende i gesti più immediati e riduce le azioni inutili, permettendo di fruire dell’ambiente in modo naturale e con maggiore comfort.
Lo dimostra la domotica, che ha saputo trasformare anche il movimento del portone da garage in un’azione del tutto spontanea. Apertura tramite smartphone, controllo da remoto, automazioni che si adattano alle abitudini dell’utente: tutto concorre a ridurre passaggi superflui e a restituire un uso più fluido dello spazio.
Il risultato è una semplicità percepita che completa – di fatto – l’architettura, rendendo la tecnologia un naturale completamento del progetto.
🔗 ACCESSO FACILE E COMODO. CI PENSA ULTRA MOTIONIl nuovo motore Ultra Motion di Breda dona al portone una nuova idea di controllo: immediato, fluido, silenzioso. Il sistema si connette alla rete Wi-Fi domestica e permette di gestire apertura e sicurezza direttamente dallo smartphone, anche a distanza, sostituendo così telecomandi e dispositivi aggiuntivi.
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