LA LOGISTICA INCONTRA LA CITTÀ
Il settore della logistica urbana ridisegna la città e i suoi edifici. E in questo scenario anche i portoni industriali sono chiamati a risolvere sfide progettuali complesse: dall’inserimento estetico nei tessuti cittadini all’abbattimento dell’inquinamento acustico, fino alla capacità di rendere lo spazio versatile e facilmente riconvertibile
Con la diffusione dell’e-commerce e la trasformazione delle catene distributive, i grandi poli logistici si sono avvicinati e hanno valicato i confini della città per rispondere all’esigenza di una logistica sempre più personalizzata. Questo processo ha conseguentemente generato un nuovo tipo di architettura produttiva non più esclusiva delle sole periferie, ma che si trova oggi invece a convivere con quartieri residenziali e spazi pubblici.
È proprio qui che i portoni industriali assumono un ruolo chiave: da tradizionali dispositivi di chiusura per gli ambienti commerciali, diventano veri e propri elementi architettonici che contribuiscono alla resilienza urbana, ovvero alla capacità della città di adattarsi e rispondere alle esigenze contemporanee senza compromettere qualità della vita, comfort e – perché no – stile.
Nel trambusto cittadino, un angolo di silenziosità
Nei quartieri in cui hub logistici e residenze private convivono a pochi metri di distanza (se non addirittura nello stesso palazzo), la gestione del rumore diventa vitale. Le chiusure industriali sono oggi progettate per ridurre al minimo l’impatto acustico grazie a pannelli con strati fonoassorbenti e guarnizioni isolanti. Così facendo si possono eseguire tutte le attività di magazzino in modo agevole e con la tranquillità di non disturbare i propri vicini.
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Ma il comfort acustico dipende anche dalla qualità complessiva della movimentazione. Motori automatizzati e ben manutenuti, abbinati a sistemi di avvio e arresto progressivi, evitano vibrazioni e contraccolpi, mentre guide ben strutturate riducono gli attriti e garantiscono uno scorrimento fluido e sicuro. Anche la velocità di apertura è decisiva; un portone rapido limita i tempi di emissione sonora, evitando che i cicli di carico e scarico disturbino la quiete.
🔗 ULTRA MOTION BREDA. IL MOTORE ULTRA SILENZIOSOI pannelli del portone si sollevano e richiudono a una velocità di 25 centimetri al secondo, offrendo un movimento silenzioso e sempre fluido grazie alla gestione controllata dei rallentamenti. Si chiama Ultra Motion, il nuovo motore domotico di Breda, gestibile anche tramite smartphone.
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Tecnica che incontra l’estetica
Oggi più che mai l’architettura urbana impone a elementi tecnici – come i portoni – di dialogare con la città, con la sua estetica e, non da meno, con i vincoli paesaggistici che vengono imposti a palazzi e interi quartieri.
Diventa chiaro, quindi, come la chiusura industriale non possa prescindere da una precisa cura nella selezione dei materiali e dello stile, che devono necessariamente riprendere le “vibes” urbane.
Rivestimenti in metallo verniciato, finiture materiche e la possibilità di inserire sezioni vetrate o elementi estetici realizzati su misura permettono di ottenere un’estetica più urbana e contemporanea, capace di coniugare funzionalità e design. In questo modo il portone non è più un elemento da nascondere, ma una superficie che contribuisce all’identità visiva della città, trasformando i poli logistici e produttivi in architetture riconoscibili e in dialogo con lo spazio pubblico.
🔗 STILE URBAN? CI PENSANO I COLORI MICACEILogistica fa rima con design nella progettazione firmata Breda. Per i suoi portoni sezionali industriali ha infatti sviluppato un’esclusiva finitura micacea dall’effetto urban e contemporaneo. Realizzata con uno speciale procedimento a base di resine acriliche e pigmenti ferromicacei, riproduce l’aspetto del ferro battuto anticato con un effetto materico unico e resistente agli agenti atmosferici. Sette le tonalità tra cui scegliere — dal nero fumo al verde pino, dal rosso antico al terra bruciata, fino ai grigi argento, metallico e grafite — pensate per integrarsi a ogni contesto architettonico con un tocco di unicità..
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A ogni apertura, una nuova funzione
La città viaggia a ritmi sempre più veloci e ai nuovi edifici richiede la capacità di adattarsi rapidamente alle funzioni più diverse. Gli ambienti che un tempo erano adibiti esclusivamente alla logistica oggi possono ospitare showroom, spazi di coworking, eventi temporanei o aree espositive. Uno scenario a cui i sistemi di chiusura devono poter rispondere con versatilità e semplicità di utilizzo.
Le soluzioni a libro o scorrevoli, con possibilità di integrare ampie sezioni vetrate, permettono di ampliare la percezione visiva, creare continuità tra dentro e fuori e rendere l’edificio più permeabile alle attività urbane. Non solo, queste grandi aperture rendono più semplice la riconfigurazione dello spazio, facilitando il passaggio di mezzi e materiali.
Un dispositivo che contribuisce attivamente all’evoluzione dell’architettura industriale, allineandosi alle nuove logiche di fluidità e funzionalità.
🔗 BOOK LINE BREDA: VERSATILITÀ FORMATO MAXILe grandi dimensioni sono forse la loro principale cifra stilistica, e in quanto a adattabilità non hanno rivali. I portoni a libro della linea Book Line Breda si distinguono infatti per la loro facilità di installazione in qualsiasi contesto, anche quelli più complicati. Le ante possono essere configurate con o senza guida a terra, adattandosi alle esigenze del progetto, mentre le ampie possibilità di personalizzazione — dalle sezioni vetrate alle finiture dedicate — ne fanno una soluzione efficace per qualsiasi location e utilizzo.
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