I DETTAGLI CHE NON SI VEDONO FANNO LA DIFFERENZA
In architettura ciò che non si vede conta quanto ciò che appare. Dietro la linearità delle facciate e la purezza delle superfici, design e tecnologia lavorano insieme per offrire un’estetica minimale che mostra solo quanto è necessario vedere. L’equilibrio invisibile che ridefinisce il modo di progettare lo spazio a favore di bellezza ed essenzialità
L’invisibilità è davvero la nuova forma di eleganza? Secondo le tendenze dell’architettura contemporanea sembrerebbe proprio così. La capacità di celare tutto ciò che è tecnico e non estetico costituisce infatti il segno di un progetto evoluto, in cui la tecnologia si fa discreta e i dettagli costruttivi si dissolvono nella purezza della forma.
Facciate prive di interruzioni, componenti elettriche totalmente integrate e sistemi di apertura con guide a scomparsa sono solo alcuni esempi di un modo di progettare che sta rivoluzionando il nostro modo di concepire gli spazi domestici e della collettività. Un’estetica che nasce dal desiderio di liberare il più possibile lo spazio visivo, e che al contempo si traduce in realizzazione ad alto tasso di tecnologia e dall’ingegnerizzazione avanzata, da mantenere rigorosamente dietro le quinte del design.
A tutto minimal, senza interruzioni
La vera sfida è sottrarre, non aggiungere. Nello sviluppo di un prodotto, come nel caso dei portoni sezionali, la ricerca della continuità materica e della pulizia formale è naturalmente risultata in un’attenzione ancora più marcata sulle finiture. Oggi tutto concorre a un linguaggio minimale e coerente, pertanto anche il portone da garage deve sapersi fondere con la facciata della casa.
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L’esempio più emblematico arriva dalle facciate a tutto vetro o in cemento levigato, dove ogni elemento è inglobato nella struttura: un approccio “total surface” che definisce il carattere di ville private e sedi aziendali contemporanee.
Progetti come le case dello studio giapponese Shinichi Ogawa & Associates portano questo approccio all’estremo, fino a trasformare l’esterno della casa in un monolite essenziale, apparentemente privo di soluzioni di continuità, perché dotato di soglie e accessi perfettamente celati.
🔗 PORTONI UNICI… COME PERLELa gamma di sezionali Le Perle di Breda porta la personalizzazione a un nuovo livello, trasformando il portone da semplice chiusura a superficie di design. Rivestimenti in materiali pregiati — dal legno naturale all’ardesia, dal rame al tessuto tecnico — permettono di creare abbinamenti unici, perfettamente abbinati all’architettura della casa.
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Dietro le quinte delle componenti tecniche
Oggi i sistemi di apertura e movimentazione sono progettati per scomparire all’interno della struttura architettonica. Le automazioni si collocano all’interno della muratura oppure vengono sapientemente celate da controsoffitti, vani ciechi e carter che permettono di camuffare gli elementi tecnici, rendendoli quasi impercettibili.
Questo principio vale per finestre e vetrate scorrevoli, ma anche per porte e portoni sezionali, che evolvono il proprio design attraverso soluzioni studiate per ottimizzare spazio e funzionalità.
In questa direzione si muovono infatti anche i sistemi di illuminazione integrata: LED incassati nei profili o nelle giunzioni, che sottolineano le geometrie dell’edificio senza quasi mostrarsi, creando una luce diffusa e personalizzabile.
🔗 LUCE DALL’ESSENZA MINIMALCon Emotional Light, la luce diventa parte del portone. Sottili fasce a LED RGB, integrate nelle guarnizioni frontali e laterali, disegnano il profilo della chiusura con un segno discreto ma d’effetto. La tonalità e l’intensità si regolano in modo personalizzato, creando scenografie luminose che accolgono, valorizzano e proteggono la casa.
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Domotica invisibile per un comfort che si sente
La tecnologia più efficace è quella che sa amplificare il comfort quotidiano. In questo senso, la domotica è maestra, combinando funzionalità avanzate a una grande facilità di utilizzo; il tutto con un unico sistema integrato.
Il controllo della casa non necessita più di numerosi dispositivi o telecomandi: oggi basta un semplice tocco sullo smartphone – o un comando vocale – per gestire ogni automatismo, dalle luci alle chiusure, mantenendo le pareti libere e lo spazio visivamente pulito.
Non solo, queste tecnologie sono capaci di interpretare le abitudini di chi vive la casa e di adattarsi alle condizioni ambientali in modo automatico, quasi intuitivo, ma anche di avere un controllo continuo della propria abitazione, anche quando si è lontani. Insomma, una parte integrante del progetto architettonico che agisce in modo discreto a favore di comfort, sicurezza e benessere.
🔗 PORTONE SEMPRE SOTTO CONTROLLO CON ULTRA MOTIONGrazie alla connessione Wi-Fi integrata, il motore demotico Ultra Motion di Breda si collega alla rete domestica e può essere gestito tramite app, ovunque ci si trovi. È sufficiente avere a portata di mano il proprio smartphone per impostare la percentuale di apertura desiderata, ordinare il sollevamento o la discesa dei pannelli, oppure azionare l’accensione e lo spegnimento dell’illuminazione a LED.
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