Direttiva “case green” partiamo dal portone da garage

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La Commissione europea ha recentemente adottato una nuova direttiva, conosciuta come “Direttiva Case Green”, che mira a rivoluzionare il settore immobiliare dell’Unione Europea. Questa direttiva, inserita nel pacchetto di riforme Fit for 55, ha l’ambizioso obiettivo di ridurre le emissioni nocive del 55% entro il 2030 e di raggiungere l’ambito traguardo delle emissioni zero entro il 2050 attraverso la riqualificazione del parco immobiliare europeo e il miglioramento dell’efficienza energetica.

Il cuore della direttiva è la promozione della ristrutturazione degli edifici esistenti e la costruzione di nuovi edifici ad alta efficienza energetica, contribuendo così a creare un ambiente più sostenibile e a combattere il cambiamento climatico. Il termine “case green” si riferisce agli immobili che presentano un elevato risparmio energetico e riduzioni significative delle emissioni di gas nocivi, avvicinandosi o raggiungendo lo zero.

Requisiti specifici case green

Secondo il testo approvato dal Parlamento europeo nel marzo 2023, la direttiva impone alcuni requisiti specifici agli edifici:

  • Entro il 2030, gli edifici residenziali devono raggiungere almeno la classe energetica E e successivamente migliorare ulteriormente fino alla classe energetica D entro il 2033.
  • Entro il 2027, gli edifici pubblici e non residenziali devono raggiungere almeno la classe energetica E e successivamente passare alla classe energetica D entro il 2030.

Classi Energetiche

Questo schema di classificazione energetica si basa su un indice di prestazione energetica globale (Epgl), che valuta il consumo energetico annuo per riscaldare, raffreddare, illuminare e ventilare gli ambienti. Le classi energetiche vanno dalla A (la più efficiente) alla G (la meno efficiente), con ulteriori dettagli specifici per ciascuna classe:

  • Classe energetica A (Epg tra 0,80 e 1): Gli edifici sono dotati di cappotto termico, serramenti con doppi vetri e fanno uso di fonti energetiche rinnovabili come pannelli solari o fotovoltaici.
  • Classe energetica B (Epg tra 1 e 1,20): Sono presenti anche interventi di isolamento esterno con l’installazione di pannelli isolanti.
  • Classe energetica C (Epg tra 1,20 e 1,50): Gli edifici di questa classe di solito presentano un migliore isolamento degli ambienti, termosifoni dotati di valvole termostatiche e caldaie a condensazione.
  • Classe energetica D (Epg tra 1,50 e 2): Gli edifici possono avere serramenti con doppi vetri e muri perimetrali più spessi.
  • Classe energetica E (Epg tra 2 e 2,60): Anche se poco efficienti, le caldaie possono funzionare a metano e sono presenti alcune coibentazioni, seppur non eseguite con tecniche moderne.
  • Classi energetiche F e G: Queste classi sono le meno efficienti, con Epg maggiore di 2,60. Gli edifici che rientrano in queste classi spesso utilizzano vecchie caldaie, infissi in legno e non presentano accorgimenti per il risparmio energetico.

Eccezioni

La direttiva prevede alcune eccezioni per determinati tipi di edifici, come luoghi di culto, seconde case poco utilizzate, edifici storici protetti e edifici temporanei. Tuttavia, è importante notare che anche questi edifici potrebbero essere soggetti a normative specifiche in materia di efficienza energetica in base alla legislazione nazionale.

Mentre al momento la direttiva non prevede sanzioni per chi non rispetta gli standard di efficienza energetica, a partire dal 2030 sarà vietata la vendita o l’affitto degli immobili non conformi. Inoltre, gli edifici inefficienti potrebbero subire una diminuzione del loro valore di mercato.

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Costi di adeguamento case green

I costi per adeguare gli edifici ai nuovi standard possono variare notevolmente a seconda delle dimensioni dell’edificio e dei lavori necessari. Tuttavia, secondo stime dell’industria edile, i proprietari potrebbero dover investire decine di migliaia di euro per adeguare un appartamento di medie dimensioni. Questi costi potrebbero includere lavori di coibentazione, l’installazione di pannelli solari o fotovoltaici e la sostituzione di infissi e sistemi di riscaldamento.

La situazione italiana

Infine, è importante sottolineare che la situazione in Italia rispetto alla direttiva è particolarmente complessa, con la maggior parte degli edifici che attualmente non soddisfano gli standard richiesti e con il paese che affronta sfide significative nell’attuazione pratica della direttiva. Ad esempio, il 74% delle abitazioni italiane si trova in classi energetiche inferiori alla D, il che significa che in Italia potrebbero essere necessarie ristrutturazioni su larga scala per conformarsi alla direttiva.

Punti chiave della direttiva case green

In particolare, la Direttiva prevede i seguenti punti chiave:

  1. Riqualificazione degli Edifici Esistenti: La Direttiva promuove la ristrutturazione degli edifici esistenti per renderli più efficienti dal punto di vista energetico. Gli edifici dovranno adeguarsi a specifiche norme di prestazione energetica entro determinati termini.
  2. Costruzione di Nuovi Edifici ad Alta Efficienza Energetica: La Direttiva incoraggia la costruzione di nuovi edifici che rispettino elevati standard di efficienza energetica, al fine di ridurre il consumo complessivo di energia e le emissioni di gas serra.
  3. Classificazione Energetica degli Edifici: Gli edifici saranno classificati in base alla loro efficienza energetica, utilizzando un sistema di valutazione che va dalla classe A (più efficiente) alla classe G (meno efficiente). Questa classificazione sarà basata su un indice di prestazione energetica globale che tiene conto del consumo energetico annuo per riscaldare, raffreddare, illuminare e ventilare gli ambienti.
  4. Eccezioni e Normative Specifiche: La Direttiva prevede alcune eccezioni per determinati tipi di edifici, come luoghi di culto, seconde case poco utilizzate, edifici storici protetti e edifici temporanei. Tuttavia, questi edifici potrebbero essere soggetti a normative specifiche in materia di efficienza energetica a livello nazionale.
  5. Sanzioni e Obblighi: Sebbene al momento la Direttiva non preveda sanzioni immediate per chi non rispetta gli standard di efficienza energetica, a partire dal 2030 potrebbero essere vietate la vendita o l’affitto degli immobili non conformi. Inoltre, gli edifici inefficienti potrebbero subire una diminuzione del loro valore di mercato.

Complessivamente, la Direttiva “Case Green” rappresenta un importante passo avanti nell’impegno dell’Unione Europea per affrontare il cambiamento climatico e creare un futuro più sostenibile ed eco-friendly per le generazioni a venire.

Riqualificare il portone sezionale per garage direttiva case green

La riqualificazione del portone sezionale per garage in conformità con la direttiva “Case Green” comporta una serie di interventi finalizzati a migliorare l’efficienza energetica e a ridurre le emissioni nocive. Ecco alcuni suggerimenti su come potresti adattare il tuo portone sezionale per garage per rispettare le normative della direttiva:

  1. Isolamento Termico: Assicurati che il portone sezionale per garage sia ben isolato per ridurre le dispersioni di calore durante l’inverno e l’ingresso di calore durante l’estate. Potresti considerare l’installazione di pannelli isolanti ad alta densità o l’aggiunta di un materiale isolante sul retro del portone.
  2. Sostituzione dei Materiali: Se il portone attuale è costituito da materiali poco efficienti dal punto di vista energetico, potresti valutare la sostituzione con materiali più isolanti e sostenibili. Ad esempio, optare per un portone in alluminio o acciaio con un nucleo isolante in poliuretano.
  3. Guarnizioni e Tenuta: Controlla lo stato delle guarnizioni intorno al portone e assicurati che siano in buone condizioni per evitare perdite di calore. Potresti dover sostituire le guarnizioni danneggiate o usurati per garantire una tenuta ottimale.
  4. Sistemi di Automazione Energeticamente Efficienti: Se il tuo portone sezionale è dotato di un sistema di apertura automatica, assicurati che sia configurato per essere il più efficiente possibile dal punto di vista energetico. Potresti valutare l’installazione di sensori di movimento o temporizzatori per ridurre il consumo energetico quando il portone non è in uso.
  5. Fonti di Energia Rinnovabile: Se sei interessato a una soluzione più avanzata, potresti considerare l’installazione di un sistema di alimentazione solare per alimentare il sistema di apertura automatica del portone. Questo ti consentirebbe di ridurre ulteriormente l’impatto ambientale del tuo garage.
  6. Manutenzione Periodica: Infine, assicurati di programmare regolarmente la manutenzione del portone sezionale per garantire che continui a funzionare in modo efficiente ed efficace nel tempo. Controlla regolarmente lo stato delle guarnizioni, dei meccanismi di apertura e chiusura e degli eventuali componenti elettronici per individuare eventuali problemi e risolverli tempestivamente.

 

Riqualificando il tuo portone sezionale per garage in conformità con la direttiva “Case Green”, non solo contribuirai a ridurre il consumo energetico e le emissioni nocive, ma potrai anche beneficiare di un ambiente più confortevole e sostenibile all’interno del tuo garage.

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